Grondona è situato sul torrente Spinti, tributario dello Scrivia, unico comune completamente nella valle omonima. A Grondona ci si arriva dall’autostrada A7 uscendo allo svincolo Vignole Borbera per poi continuare sulla SP144 oppure passando da Arquata Scrivia. Grondona ha una storia ricca di avvenimenti.

Grondona è un paese ricco di avvenimenti nella storia. C’è anzitutto da distinguere Grondona vecchia da Grondona nuova che è quella attuale. Nell’alto medio evo era soggetta ai Marchesi di Gavi; nel 1085 Guido marchese chierico la vendette a Girvinio suddiacono con altri castelli e con la sua metà del castello di Grondona.

Ai tempi di Federico Barbarossa troviamo Grondona dipendente dal comune di Tortona dove venne proprio riconosciuta nel 1176 dallo stesso.

Dopo la disfatta della città, quelli di Grondona volevano distaccarsi da Tortona, ma i Tortonesi nel 1170 obbligarono gli uomini di Grondona a giurare loro fedeltà, ed essi, non solo la giurarono, ma promisero anche di mantenere la strada reale per la quale si andava da Tortona a Genova.

L’antico ponte al centro del paese

Nel 1181 la città acquistò il luogo di Grondona comprandone la proprietà, mentre prima aveva solo la giurisdizione.
Nello stesso anno al 12 aprile i signori di Grondona ricevettero dal podestà di Tortona il monte che allora si chiamava Grondona Nuova e che prima si chiamava Asserello col patto che lo munissero e tenessero ad onor di Dio, di S. Marziano e del Comune di Tortona.

Nel 1185 i marchesi di Gavi diedero ai consoli di Tortona il castello e la corte di Grondona, e sciolsero i signori di Grondona dal giuramento di fedeltà il quale venne prestato ai consoli di Tortona cui dovevano pagare le tasse, col patto che non dovessero far guerra detti marchesi. Per capire queste cose bisognerebbe conoscere la natura dei feudi, cosa che dilungherebbe troppo il discorso.

L’interno della chiesa parrocchiale

Nel 1192 i signori di Grondona promisero di far guerra agli abitanti del Vescovato che avessero voluto ribellarsi al comune di Tortona.

Nel 1235 i sigg. di Grondona ed i consoli di Tortona fecero un nuovo accordo in virtù del quale i consoli liberarono i signori di Grondona dal pagamento delle colte e dei fodri e quelli promisero di mantenere il loro castello guarnito e aperto ad ogni necessità del comune di Tortona ed aiutarlo in guerra contro chiunque eccetto al comune di Genova.

In seguito il feudo passò ai Fieschi, e dopo la celebre congiura di Gian Luigi fu dato ai Doria, ed incorporato nel Feudo di Fabrica. Facciamo notare che Grondona è sempre chiamata corte, luogo importante e che diversi di quelli atti notarili furono redatti nella cappella del castello. Questo era sulla vetta del monte ad oriente di Grondona.
Aveva forma oblunga, ed era munito di tre torri rotonde.

La piazza

Nella notte del 12 aprile 1934 con grande strepito il monte si spaccò in mezzo e franò: il castello rimase metà sulla vetta rimasta, e l’altra parte fu travolto. La frana distrusse alcune case al piede del monte e le altre le danneggiò. Per opera del governo furono edificate case nuove fuori del paese per i danneggiati. L’acqua potabile fu condotta nel 1913. Della Grondona vecchia contrapposta alla Grondona nuova non trovasi alcuna notizia. Grondona è parola ligure Grondton latinizzata con l’aggiunta della finale.

Uno scorcio del paese, in alto la torre
info storiche tratte dal sito internet del Comune

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