E’ il pomeriggio dell’ultimo giorno di questo 2018, una breve gita a  San Sebastiano Curone, quattro passi ed arrivo in fondo alla piazza Solferino, accanto sorge la chiesetta delle Grazie.

Tutta la costruzione, pur nella sua semplicità, ostenta caratteristiche civettuole e singolari tipiche dello stile barocco, risaltando tra gli edifici che la circondano, tanto da ricordare quello che dell’architettura ecclesiastica barocca di diceva: “…Non vuol spaventare e neppure far esitare il fedele per il timore di una noiosa austerità, ma vuole rendere quasi piacevole l’intervento ai divini Uffici per chi lo crede gravoso.”

Nell’interno è contenuta una Madonna dipinta sul muro di fronte all’entrata, sopra il piccolo altare.

Secondo la tradizione questa Madonna era in origine dipinta sul muro all’aperto ed era molto venerata dagli abitanti del paese, tanto che, nel secolo XVII, si decise di erigervi sopra l’attuale chiesetta in modo che la sacra immagine e il pezzo di muro su cui è dipinta fossero contenuti nella Chiesa stessa: si spiega così la singolare posizione in cui è stata costruita.

Il dipinto rappresenta la Madonna seduta sul trono con il Bambino benedicente ed è stato attribuito alla scuola dei Baxilio. (R. Callegaris, “La Provincia di Alessandria”, 1963).

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