Un consiglio, un’indicazione per una breve ma interessante visita in Oltrepò Pavese. Più precisamente a Montesegale, luogo dove Storie di Territori ha avuto l’opportunità di farci una visita.


Il territorio di Montesegale si trova a sud-ovest di Pavia, tra le dolci colline dell‘Oltrepò Pavese, nella valle del torrente Ardivestra, affluente della Staffora (il fiume che attraversa l’intero territorio).
Appena giunti a destinazione vi accoglie un cartello informativo che annuncia essere Montesegale una Comunità Ospitale, con sottotitolo: …il dolce medioevo in Oltrepò Pavese…


Un bellissimo Castello, risalente al XIV secolo, domina tutta la valle e il piccolo borgo. Quest’ultimo in passato ha avuto un ruolo assai importante nella storia locale.
Il Castello, antica dimora dei nobili Gambarana, è ancora oggi in parte una residenza privata. L’ala di pertinenza del Comune è adibita a Museo di Arte Contemporanea e ospita mostre ed eventi culturali.


Le prime menzioni del borgo di Montesegale risalgono all’XI secolo, quando era sotto la signoria del Vescovo di Tortona. Nel 1219 l’imperatore Federico II di Svevia decise di trasferirlo sotto il dominio pavese: fu così infeudato dai Conti Palatini di Lomello, del ramo di Gambarana. La signoria di questi ultimi perdurò, salvo alcuni brevi intervalli, sino alla fine del feudalesimo nel 1797. Nei primi anni del XIX secolo il territorio di Montesegale venne annesso alla Francia napoleonica, successivamente passò sotto la Provincia di Voghera (1818) e infine sotto quella di Pavia (1859).
Oggi il comune di Montesegale è costituito dal nucleo centrale dell’abitato, sorto ai piedi del Castello, e da un gran numero di frazioni sparse su tutto il territorio, nelle quali vive la maggior parte dei suoi abitanti.


Il Comune di Montesegale è gemellato con Valbelle, che si trova in Alta Provenza – Francia e fa parte dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia. Borghi Autentici d’Italia è un’Associazione che riunisce piccoli e medi comuni, enti territoriali ed organismi misti di sviluppo locale, attorno all’obiettivo di un modello di sviluppo locale sostenibile, equo, rispettoso dei luoghi e delle persone e attento alla valorizzazione delle identità locali. L’obiettivo: riscoprire i borghi italiani quali luoghi da vivere, sostenere e preservare.
Per finire, una bella nota. Seduto su una panchina al “belvedere”, abbassando lo sguardo, ho visto questa bella targa. Bella la scritta: “Il dolce far nulla” – Dedicato a noi, la natura (Omar Hassan)

