Lungo il confine fra Piemonte e Liguria, il «Monte fiore»: i cicli naturali e i cicli di lavoro dell’uomo

Lungo la strada per Carrega e al valico delle Capanne di Carrega, affiorano potenti strati di calcari marnosi (Calcari di Monte Antola). A Carrega si visita il Museo della Cultura Popolare: circa quattrocento oggetti ordinati secondo il criterio dei cicli di lavoro (ciclo del grano, del fieno, delle castagne). Per arrivare sul Monte Antola è necessario percorrere la strada che porta alle capanne di Carrega (su uno sperone roccioso, i resti del castello risalente al XII secolo). Poco oltre le Capanne, dal valico, inizia il sentiero della dorsale fra il Monte Tre Croci e il Monte Antola. Il tracciato attraversa praterie alpine e piccoli boschi di faggio (Fagus Sylvatica). Sui crinali più elevati, lembi di brughiera a mirtillo (Vaccinum myrtillus e Vaccinum uliginosum). Il Monte Antola (dal greco «anthos», fiore; 1.597 m), è un’enciclopedia della flora montana: osservabili l’arnica (Arnica montana), la genziana maggiore (Gentiana lutea), il giglio martagone (Lilium martagon), la rara nigritella (Nigritella nigra). Dalla cima il panorama spazia dalla Valle Borbera alle valli del Brevenna, Scrivia e Trebbia e al bacino artificiale del Brugneto, fino al Golfo di Genova. Per quanto riguarda la fauna, al cinghiale si è aggiunto il lupo. L’avifauna annovera alcune interessanti specie nidificanti, come il picchio muraiolo (Tichodroma muraria), rondone alpino (Apus melba), il gheppio (Falco tinnunculus).

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