Parodi Ligure è una località nei pressi di Gavi condizionata dalla sua posizione geografica: posizione strategica, in un punto dell’Appannino scavalcato dalle vie marenche, che dal golfo di Genova portano alla pianura padana e sempre più’ lontano verso i paesi settentrionali.
Territorio di transito, dunque, cercato, presidiato, attrezzato in tempi di traffici mercantili, percorso manu armata, depredato, devastato da bande soldatesche di varie bandiere, in movimento da nord a sud e da sud a nord; trascurato, dimenticalo quando diverse forme di economia e di tecnologia fanno abbandonare le vecchie vie di comunicazione, mutano le necessità e i sistemi di vita.
Parodi nasce alla storia documentata quando a metà del sec. X nella suddivisione del Nordovest in tre grandi marche viene compreso nella Marca Obertenga.
Che il territorio sia considerato di grande interesse non tanto economico quanto di posizione si vede nei tempi successivi, nelle mire del vescovo di Tortona di estendervi il suo potere, nelle controversie dei Di Negro genovesi con l’Abate di Santa Maria di Castiglione, ed infine nell’assegnazione alla Diocesi di Genova (1289), che dura ancora.
Le vicende di Parodi sono da questi anni riflesso delle vicende genovesi, le strade delle Capanne di Marcarolo e della Bocchetta vedono passare le truppe milanesi dei Visconti (sec. XIV), le truppe francesi (tra il XIV e il XV secolo), ancora dei Visconti (1421), ancora francesi (1458).
Tra Quattrocento e Cinquecento, mentre feudatari locali sono i Guasco, incombe il dominio visconteo, fino a quando Andrea Doria persuade Antonio Guasco a cedere a Genova i suoi diritti: la comunità di Parodi è affrancata da obblighi feudali e a pieno titolo entra a far parte della Repubblica di Genova, ogni anno è visitata dai Sindacatori, che verifìcano la correttezza delle procedure giudiziarie, e i maggiorenti locali (Sindaci, consiglieri, capita-miglia) giurano fedeltà alla “madre patria”.
A Genova si ricorre per tutte le controversie, in particolare per le frequenti questioni di confine con Mornese, che esercita la sua prepotenza sconfinando nel territorio di Parodi persino con la processione primaverile delle rogazioni (1607)!
Anche per mettere freno ai soprusi dei vicini in questi anni il territorio viene marcato con cippi e testimoni: ma ciò malauguratamente non impedisce ben più gravi e pesanti invasioni. Carlo Emanuele I di Savoia comincia una politica espansionistica verso il Monferrato: si hanno scontri anche alle Capanne di Marcarolo, mal difese a tal punto che c’è chi parla di tradimento.
E nel conflitto tra i francosavoiardi e Genova viene incendiato e lasciato in rovina il Castello (1625); ritirandosi poi verso settentrione, il nemico incendia La data cruciale è del 1859, quando il ministro Urbano Rattazzi, alessandrino, ridisegnando l’organizzazione dello Stato piemontese, cancella la provincia di Novi, portandone i territori nell’ambito della provincia di Alcssandria. Per i Parodesi Genova continua ad essere la città di riferimento per più di un secolo; soltanto l’istituzione delle regioni, decentrando competenze ed implicando ineludibili adempimenti burocratici, indirizza i cittadini verso la città piemontese.
In questi cento e più anni di storia italiana, i fatti rilevanti sono sempre legati alle vicende nazionali, anche se sofferti localmente: basti ricordare l’eccidio della Benedicta nell’aprile del 1944 e l’incendio di Parodi il 7 marzo 1945, azioni di guerra commesse dai nazifascisti.
È invece solo storia locale la costituzione di Bosio in comune autonomo: vicenda durata qualche anno, con pittoreschi episodi di campanilismo, conclusa ufficialmente nel 1948.
Del territorio del nuovo Comune, che ha appunto Bosio come capoluogo, fanno parte Costa Santo Stefano, Spessa, e le Capanne di Marcarolo; Parodi, che aveva un’estensione di circa 80 kmq, perdendo la storica “Alpe di Parodi”, esce fortemente ridimensionalo nel territorio, che è ora di circa 12,5 kmq.