In Alessandria c’è un appuntamento piuttosto interessante che parla di Novi Ligure, esso fa parte della rassegna letteraria “Storie Alessandrine, c’era una volta al chiostro”, serie di presentazioni librarie organizzate in sinergia con il Museo della Garbarina, sede ospite della rassegna, che a cadenza non regolare si sposta nella suggestiva sede del Circolo Culturale Marchesi del Monferrato presso il chiostro di Santa Maria di Castello. Mercoledì 9 aprile, alle ore 17.30, avrà luogo la presentazione del volume “La bella incompiuta. Un viaggio nel Barocco di Novi Ligure”, di Andrea Scotto, edito da puntoacapo editore.


Queste le parole di Emiliana Conti – Presidente Circolo Marchesi del Monferrato
“Certi edifici hanno una storia e hanno una vita, e Andrea Scotto, appassionato storico dei Marchesi del Monferrato, da anni si dedica alla valorizzazione storica ed artistica della provincia di Alessandria, crocevia di influenze e contese storiche tra Genova, Milano ed il Monferrato. Questa presentazione sarà esattamente come il libro, un viaggio oltre l’immagine del luogo religioso, immaginando le vite vissute all’interno degli edifici religiosi che in epoca medievale venivano utilizzati come luoghi di aggregazione ed assemblearia carattere politico delle famiglie novesi”.
A dialogare con l’autore, dopo l’introduzione a cura di Emiliana Conti, Presidente Circolo Marchesi del Monferrato e Mauro Remotti, curatore della rassegna, sono stati chiamati Riccardo Pizzorno e Flaminio de Castelmur.
L’opera prende in esame una delle più importanti chiese di Novi, anche per la sua posizione, dal momento che sorge nella centralissima via Girardengo. Andrea Scotto prende innanzitutto in esame la vita di S. Nicola da Mira, cui è dedicato l’edificio sacro nella variante del nome Nicolò, e le suggestive origini del suo culto in occidente, attraverso un’interessante ricostruzione della traslazione e dello smercio di reliquie assai attivo nel Medioevo. Successivamente si passa alla ricostruzione della prima chiesa dedicata al santo, per arrivare alle fasi travagliate che hanno visto la sua demolizione e la costruzione dell’attuale, canto del cigno, come la definisce l’autore, del barocco novese, che non ha risposto pienamente al progetto originario. Con la sua consueta accuratezza, visibile dalla ricchezza dei documenti d’archivio pazientemente consultati, Scotto passa in rassegna le opere d’arte presenti all’interno del tempio, dagli altari alle sculture ai dipinti, di cui viene data una minuziosa e completa spiegazione; l’ultimo capitolo, a firma del musicista Alessandro Urbano, tratta dell’organo, della sua storia e del suo restauro.
Al termine della presentazione, sarà possibile godere della possibilità di una visita guidata alla scoperta delle bellezze del chiostro di Santa Maria di Castello grazie all’intervento dell’architetto Laura Manieri.