Alcuni giorni fa mi è arrivato un gradito invito da Patrizia Ferrando di Arquata Scrivia per quello che lei ha definito “un piccolo evento”, per parlare con l’autore di “Le avventure di Dragut, il gattino pirata“, racconti ironici e vissuti in un contesto in cui chi “frequenta” i gatti si rispecchia. Ci saranno esposte delle illustrazioni molto originali, aveva pure aggiunto.

Il luogo in cui si sarebbe svolto questo “piccolo evento” è nel cortile del vecchio Albergo Arquata.

Anticipo subito che ho accettato l’invito e ci sono andato proprio nel pomeriggio di oggi. Patrizia Ferrando ha fatto gli onori di casa, come si è soliti dire, annunciando che questo è n punto di arrivo e un punto di partenza. Aggiungendo ancora che è divertente ritrovarsi in una maniera un po’ più originale, per la ricerca delle cose un po’ più leggere.

Domenico Carratta, autore di “Le avventure di Dragut, il gattino pirata” edito da De Ferrari editore , quasi mezzo secolo di attività all’ospedale Galliera, ma anche un inclinazione storica nella ricerca sui Galliera. Tre libri pubblicati, nella fattispecie sui Duchi. Oggi propone questa pubblicazione sui suoi gatti. Vivono in campagna con lui questi gatti e, inizialmente, Patrizia Ferrando legge alcuni brani dal libro.

Domenico Carratta è un fotografo biomedico, da tre giorni in pensione. Ma è subito arrivata la richiesta di rimanere. Precisa che il fotografo biomedico esegue fotografie scientifiche. Gran parte del suo lavoro di scrittore è lo studio storico sul Galliera. Ad un certo punto dice anche di abitare alla località di Premanico che dista 6 chilometri dal medesimo comune di Genova.

L’autore, nel presentare la sua pubblicazione, dice che si parla di un libro tenero, fragile, da maneggiare con cura. Non parla di gatti, ma dell’autore. L’autore ha due gatti. Un maschio ed una femmina. In loro vede le caratteristiche degli umani. Si sono presentati a casa sua la notte di Halloween lasciati lì da un gruppo di ragazzini. Al momento di dargli un nome, al maschio è toccato Dragut. E racconta l’origine di questo nome. Muscia il nome della gatta. Ne segue l’origine di questo nome e da cosa ne deriva.

Ed ecco l’autore a leggere qualche brano dal libro di cui Dragut e Muscia sono i protagonisti.

Le illustrazioni sul libro sono opera del primario otorino del Galliera, si chiama Reverberi. Un grandissimo amico dell’autore.

“Tutto quello che è scritto qua dentro è successo veramente. Questo perché io sono una persona senza fantasia”, così afferma l’autore.

Il libro è infarcito di citazioni che l’autore – da par suo – non evidenzia mai.

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