Dall’Acinaticum al Passito di Libarna, un vino che arriva dal passato e unisce le Colline del Gavi con le Terre Derthona, passando dalla Val Borbera. Presentazione del progetto eno-culturale.

Oggi, sabato 4 settembre, l’Area archeologica di Libarna farà da cornice alla presentazione del progetto “Passito di Libarna”, un’iniziativa inedita che presenta una novità nel panorama vitivinicolo di questa area del Piemonte che spicca per la produzione di grandi vini bianchi come il Gavi Docg e il Derthona Timorasso.

L’idea è nata da un gruppo di amici produttori di uve Cortese e Timorasso, enologi, agronomi, archeologi, designers e studiosi, fortemente legati al territorio e alle sue varie espressioni in campo enologico e culturale, che si sono riuniti intorno all’Associazione Libarna Arteventi dando così vita a questo percorso eno-culturale ispirato da un vino dall’anima antica: il passitoAcinaticum è il termine latino con cui nell’antichità veniva chiamata la tecnica di disidratazione dei grappoli e la successiva trasformazione in vino attraverso un processo fisico che porta alla perdita di acqua negli acini e alla concentrazione dei composti presenti nella bacca, principalmente zuccheri, acidi, sali minerali e profumi. Sono numerose le testimonianze storiche, archeologiche e letterarie giunte fino a noi e che dimostrano per esempio come nel territorio dei Reti gli antichi Romani avevano già introdotto nelle colline veronesi questo metodo, che prevedeva una maturazione avanzata delle uve su graticci di vimini durante i freddi mesi invernali, da cui poi se ne produceva un dolce nettare molto concentrato.

La comune passione per l’antica città romana di Libarna, unita alle competenze e professionalità dei componenti del gruppo, ha dato la giusta spinta ed è stato prodotto, in via sperimentale, un vino “da uve appassite” di Cortese e Timorasso, che sarà proposto in degustazione insieme ad altri vini passiti di aziende del Gavi e dei Colli Tortonesi.  Nell’incontro di Libarna verrà presentato il progetto culturale che è alla base dell’iniziativa, il cui intento è anche quello di stimolare le aziende locali a mettere in produzione un proprio vino passito da vitigni autoctoni, avviando un connubio virtuoso con le molte eccellenze dolciarie di questa terra, tra cui gli amaretti, i baci di dama, i canestrelli e il cioccolato.

Gli interventi di Stefano Maggi e Manuela Battaglia dell’Università di Pavia, insieme a quello di Lorenzo Zamboni dell’Università di Milano, illustreranno la coltivazione della vite e la produzione, il consumo e commercio del vino in età romana; seguirà l’intervento dell’archeologa Carla Manganelli, mentre l’archeologa Marica Venturino, già direttore dell’area archeologica di Libarna, e  Iudica Dameri, di Libarna Arteventi, racconteranno la nascita del progetto inserito nel percorso “Archeosapori”. I presidenti dei Consorzi tutela del Gavi Maurizio Montobbio e di tutela dei vini dei Colli Tortonesi Gian Paolo Repetto, insieme al produttore Ezio Poggio, all’enologo Francesco Bergaglio e al sommelier Paolo Novara condurranno il workshop dedicato alla produzione dell’Acinaticum – il Passito di Libarna – e dei passiti attualmente prodotti in questo territorio, alle sue potenzialità e ai suoi possibili sviluppi nel mercato enologico. Davide Ferrarese di VignaVeritas presenterà le nuove mappe che ha realizzato sulle Denominazioni del Gavi Docg e dei Colli Tortonesi in cui sono riportate le aree vitate all’interno dei singoli territori comunali.

L’appuntamento di Libarna, simbolicamente rappresentata dal passito Acinaticum, è un ulteriore passo per avviare una collaborazione nell’ambito della produzione di Gavi Docg e Derthona Timorasso, per una promozione e valorizzazione sempre maggiore di questi due grandi vini bianchi del Piemonte.  

A partire dalle ore 11.30 e a cadenza programmata (ore 12.00 e 14.00), si svolgeranno anche visite guidate a tema a cura del personale della Soprintendenza.

L’evento, inserito nel Festival Attraverso, è organizzato dall’Associazione Libarna Arteventi, dalla Soprintendenza ABAP-AL, dal Comune di Serravalle Scrivia insieme ai Consorzi tutela del Gavi e dei Colli Tortonesi, con la collaborazione della Pro Loco di Serravalle Scrivia, della Strada del vino e dei sapori dei Colli Tortonesi, dell’Istituto Superiore “Ciampini-Boccardo” di Novi Ligure, dell’ATL Alexala e dell’Agenzia Nuvole.

Per la partecipazione è obbligatoria la prenotazione e la certificazione verde COVID-19 (info: www.libarna.al.it – www.scoprilibarna.it). Saranno adottate tutte le misure necessarie nel rispetto della normativa al momento vigente in materia di emergenza sanitaria da COVID-19. 

PRENOTAZIONI:

indicando nome, cognome e contatto (telefonico / e-mail). 

ACINATICUM: dal latino acinus (acino), era il vino che gli antichi Romani preparavano con l’uva passita, scegliendo acino dopo acino i migliori chicchi per la preparazione di un nettare dolce e aromatico. Come allora, dall’incontro di due grandi vitigni del basso Piemonte, il Cortese e il Timorasso, nasce oggi a Libarna Acinaticum, vino bianco passito, frutto dell’amore per questa terra e di un progetto culturale rivolto al futuro e alla valorizzazione.

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