La Fragola Profumata di Tortona è un frutto dalla forma tondeggiante ed una pezzatura media, di colore rosso scuro e polpa tendente al bianco, leggermente venata di rosso. La sua caratteristica di maggior pregio è il profumo, intenso con un penetrante aroma di moscato e dal sapore piacevolmente dolce.

La tipologia di questo frutto e le sue particolarità organolettiche ne hanno fatto un oggetto di studio.

La fase di raccolta, eseguita manualmente in piena maturazione, è concentrata tra la seconda decade di maggio e la prima di giugno.

La sua coltivazione andò disperdendosi dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche a causa della sua delicatezza e facile deperibilità. La crisi, che risale al dopoguerra, è legata a difficoltà di impollinazione – c’erano più piantine femmine che maschi – e alla maggiore convenienza di varietà più economiche anche se meno pregiate, come il fragolone di Volpedo.
La tradizione dei cestini è rimasta, ma la produzione della fragola di Tortona fino a pochi anni fa era ridotta a pochi chilogrammi – raccolti in orti famigliari – che davano frutti straordinari in particolare in località Oasi, alla periferia orientale della città. Oggi quest’area è quasi totalmente urbanizzata ma alcuni produttori, riuniti nel Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela della Fragola di Tortona e tutelati dal Presidio Slow Food, hanno avviato nuove coltivazioni in altre zone vicine.

Solo verso la fine degli anni novanta del secolo scorso è iniziato un lento recupero promosso da alcuni ortolani della zona, tanto che nel 2000 la Fragola Profumata è stata protagonista al salone del Gusto come Presidio Slow Food e nel 2003 è stato costituito il Consorzio per la sua Valorizzazione.

Può essere gustata al naturale, ovvero messa in fusione con limone e zucchero abbondante o con zucchero e buon vino dolce e può essere usata per realizzare molti tipi di dolce. Durante tutto l’anno è possibile apprezzare le confetture ed il liquore realizzati con questa prelibatezza dai produttori locali che tanto impegno hanno profuso per rilanciarla.

Dal sito www.fondazioneslowfood.com si legge che la storia della fragola di Tortona inizia un secolo fa. Da un’attenta selezione di specie selvatiche presenti sulle colline circostanti si ottenne a inizio secolo una cultivar eccellente e pregiata: la «profumata». Una fragola nuova, diversa da tutte quelle esistenti: poco più grande di un lampone, dal profumo intensissimo e dal sapore dolce e delicato. Negli anni Trenta questa varietà di fragola divenne la punta di diamante dell’economia locale. Per la fragola di Tortona l’amministrazione cittadina costruì perfino un mercato coperto, il «Gabbione». Il vecchio mercato non era più sufficiente per accogliere le centinaia di acquirenti: in alcune serate si trattavano fino a 100 quintali di fragole, vendute in caratteristici cestini di fasce di legno intrecciate. Nella stagione della raccolta la città si impregnava di un profumo intenso, le operaie lasciavano il lavoro nelle fabbriche per dedicarsi alla raccolta e molte famiglie, grazie agli ottimi ricavi, riuscivano ad assestare i bilanci di un anno intero. Simile al lampone, come dimensione e colore, dolce, aromatica, ma soprattutto profumatissima: la fragola di Tortona è una rarità, tanto che la grande richiesta ha messo in moto un vero e proprio mercato del «falso». È disponibile solo per una decina di giorni l’anno, tra la metà e la fine di giugno (dipende dalle annate). Per questo, se vi capiterà di trovare gelati o frullati alla fragola di Tortona, diffidate. La vera fragola di Tortona è molto deperibile: va raccolta il mattino e consumata in giornata. A Tortona da sempre si mangia intera, cosparsa di zucchero e di un buon Barbera.

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