Stamattina ho avuto il piacere di ascoltare un intervento via Instagram con Marco Dell’Era (Slow Food) e Monica Cusmano (Slow Food).

Ecco, mi ha interessato particolarmente una duplice definizione, quella di Presidio e quella di Eccellenza, che qui di seguito provo a tradurre.

Presìdi

Uno dei concetti principali di Slow Food è quello dei presidi. Oltre 400 in tutto il mondo, i Presidi sono nati per tutelare i piccoli produttori e per salvare i prodotti artigianali di qualità. Grazie alla mobilitazione di tutta la rete Slow Food di soci, tecnici, ricercatori, giornalisti, cuochi e produttori, l’Associazione contribuisce al miglioramento delle tecniche di produzione, alla formazione dei produttori e al potenziamento del mercato – locale e internazionale – dei prodotti.

I Presìdi sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta. I prodotti che  sottoscrivono il disciplinare e le buone pratiche Slow vengono contrassegnati da un simbolo caratteristico. Il disciplinare  di produzione è improntato al rispetto della tradizione e della sostenibilità ambientale.

I Presìdi Slow Food italiani sono 264 e coinvolgono oltre 1300 piccoli produttori: contadini, pescatori, norcini, pastori, casari, fornai, pasticceri. Sono esempi concreti e virtuosi di un nuovo modello di agricoltura, basata sulla qualità, sul recupero dei saperi e delle tecniche produttive tradizionali, sul rispetto delle stagioni, sul benessere animale. Salvano prodotti buoni, ovvero di alta qualità e radicati nella cultura del territorio; prodotti puliti, ovvero ottenuti che tecniche sostenibili e nel rispetto del territorio; prodotti giusti, ovvero realizzati in condizioni di lavoro rispettose delle persone, dei loro diritti, della loro cultura, e che garantiscono una remunerazione dignitosa. Rafforzano le economie locali e favoriscono la costituzione di un’alleanza forte tra chi produce e chi consuma.
I loro prodotti riportano in etichetta o sulle confezioni il contrassegno “Presidio Slow Food”, che li identifica e garantisce che i produttori hanno sottoscritto un disciplinare di produzione improntato al rispetto della tradizione e della sostenibilità ambientale.
I produttori sono riuniti in associazioni che assicurano il rispetto delle regole esercitando un severo controllo sui propri associati.

Il Piemonte annovera ben 36 Presidi, tra ortaggi, latticini, razze animali e vitigni.

Qui l’elenco dei Presìdi

Eccellenza

Oltre ad essere un titolo onorifico che si attribuisce alle alte cariche, eccellenza rappresenta anche il raggiungimento del “top” in un determinato ambito o settore (professionale, sportivo, ecc.). Ad esempio, si parla spesso di “eccellenze” di un territorio, con riferimento alle specialità tipiche gastronomiche che sono conosciute ed esportate in tutto il mondo. Si tende ad attribuire l’aggettivo “eccellente” anche ad un prodotto che sia qualitativamente buono: ad esempio, lo si fa spesso per definire un vino, un piatto, un dolce.

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