A Monleale Alto (provincia di Alessandria), in Piazza Capsoni, sabato sera, in uno splendido panorama stellato, si è svolta la manifestazione/evento “Calici di Stelle” all’interno di una ideale vetrina dei vini e dei prodotti tipici locali.

Di Monleale il Comune dice che è uno splendido balcone sulla Pianura Padana, luogo eletto per la produzione di grandi vini e di frutta di ottima qualità, tra cui un posto di rilievo è occupato dalle pesche.

Il significato del nome del piccolo paese, deducibile dal dialetto “Mulià”, è “terra molle”.

La chiesa e le case antiche del borgo spuntano da lontano sul crinale di una collina coperta di vigneti. Sul far della sera, si assiste ad uno spettacolo unico: il sole che tramonta sulla pianura colorata di rosso e la luna che si alza sopra le montagne verde scuro.
Da sempre questa è una terra di transito tra Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia, ma con un’identità eno-gastronomica inconfondibile.
Sui rilievi crescono uve bianche e rosse da cui si producono vini densi e fragranti, sulle vallate maturano grandi pesche profumate, sui pascoli di montagna si allevano suini, ovini e bovini da cui si ottengono ghiottonerie come il salame “Nobile del Giarolo”, il formaggio Montèbore e la “carne all’erba”.

Il sito vivitortona.it dice di Monleale che è un Comune collinare della Bassa Val Curone, ai margini con la pianura ed è composto da due centri abitati principali: il capoluogo (Monleale Alto), nucleo originario più antico, situato sulla sommità di un colle a dominio della pianura, e la località corso Roma (o Monleale Basso) di recente insediamento sviluppatasi lungo la provinciale Tortona-Caldirola, sulla sponda sinistra del Curone.
Questo centro è unito a Volpedo da un ponte sul Curone che segna anche il confine tra i due comuni.
Altre frazioni occupano il territorio collinare tra estesi vigneti fino alla linea di spartiacque tra le valli del Curone e del Grue.
Ha più di trecento anni la quercia secolare situata presso l’incrocio con la strada che sale verso l’abitato di Monelale Alto da dove si gode uno spettacolare panorama dalla pianura del Po fino all’Appennino Ligure. Vi son o pure le frazioni: Cadaborgo, Monleale Basso, Cusinasco, Profigate, Ville, Valmaia.

Sono salito a farci un giro proprio oggi. Il benvenuto è, prima di arrivare a destinazione, di una bella edicola votiva.

Poi, salendo man mano si costeggiano le vigne a destra e sinistra, con l’uva in maturazione.

Sulla piazza c’è qualcosa di caratteristico che distingue il luogo ad impronta agricola

Si distingue bene il locale della Società

Poi la bella piazza

Alzo lo sguardo e vedo in cima una costruzione che sembra un antico oratorio, ci vado!

A terra, coricato, c’è il cartello che indica il nome del luogo

Oratorio della Beata Vergine del Gonfalone. Costruito all'inizio del XVIII secolo e terminato nel 1742 per ordine del conte Pietro Guidobone. In questo oratorio la confraternita della Beata Vergine del Gonfalone, disciplinata secondo la regola di San Carlo, con venti confratelli vestiti con una cappa bianca, interviene alle processioni e funzioni pubbliche.

Trovo poi più avanti la chiesa parrocchiale

Mi affascinano le antiche vie

Scritte di un tempo meno recente sopra una finestra

Ecco, pochi passi ancora ed il mio giro finisce qui. Con uno sguardo ancora alla piazza ed un altro ai vigneti.

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