Varinella pur essendo una frazione del Comune di Arquata Scrivia, è considerata la porta d’ingresso principale della Valle Spinti.

Per quelle che sono le conoscenze non risultano documenti riguardanti Varinella anteriori al 1196, anno in cui, su di una Bolla del Papa Celestino III, figura il nome del paese nell’elenco dei beni in possesso dell’abbazia di Precipiano. Sotto questa data e attraverso una Bolla pontificia, la “Villa di Varinella” conosce dunque, con la propria menzione, la sua più antica collocazione storica. La caratteristica, che il borgo ebbe col nascere e svilupparsi nel contesto di una feudalità monastica ha conferito alle sue vicende aspetti di sicura originalità non sempre assimilabili ai percorsi storici comuni agli altri centri del territorio.

Sul finire del XVIII secolo, abbandonato e distrutto il convento di Precipiano, vengono meno per Varinella alcuni tratti caratteristici della sua identità. Scomparsa ogni traccia di quella che fu un’antica e insigne feudalità monastica, il Borgo lega i propri destini al Regno di Sardegna, ai Francesi di Napoleone, di nuovo ai Savoia e, nel 1861, al Regno d’Italia.

Tra i punti di maggior interesse è degna di nota la Chiesa di Sant’Eusebio, di cui si ha notizia dal 1196, che nel 1594 fu completamente ricostruita e passò sotto la Diocesi di Tortona.

Nei dintorni di Varinella si possono osservare alcune ville liberty di inizio ‘900 quando era località di villeggiatura di molti genovesi.

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