Se vai a Savona, non puoi non fermarti nella suggestiva Piazza Goffredo Mameli e ammirare il maestoso monumento ai caduti.

La piazza, salotto della città, sorse negli Anni Settanta dell’Ottocento. Nel 1874 si decise di collocarvi un grande monumento dedicato al Paleocapa. Fu indetto un concorso nazionale ma i risultati furono deludenti ed il monumento non si costruì mai. Dopo la Grande Guerra, nel 1922, si costituì a cura dell’Associazione Nazionale delle madri e vedove dei Caduti, un comitato con lo scopo di edificare il monumento e di collocarlo nella principale piazza della città.

Fu indetto un concorso nazionale al quale si presentarono ventitre bozzetti. Il 4 febbraio 1923, fu proclamato vincitore il bozzetto “Rintocchi e Memorie” dello scultore di Sestri Ponente Luigi Venzano. Il 4 novembre 1923, fu collocata la prima pietra del nuovo monumento.

Nella primavera successiva sorse il basamento in sienite della Balma e nell’estate del 1926, la scultura in bronzo, venne posta in piazza Mameli, ancora nascosta agli occhi di tutti. Passò più di un anno ed alla fine di agosto del 1927, il re, Vittorio Emanuele III, accettò l’invito per venire a Savona ed inaugurare il monumento. La cerimonia venne fissata per il 18 settembre. Sul lato della Banca d’Italia fu allestito il palco reale e tutta la piazza fu divisa in settori destinati a varie categorie. Il re giunse alla stazione alle 9, accompagnato dal ministro della Pubblica Istruzione.

Ad accoglierlo il podestà Assereto e le autorità cittadine. In auto raggiunse il Municipio, allora in piazza Chabrol dove lo aspettavano i podestà della provincia e la banda Forzano. Si recò poi al Prolungamento dove lo attendevano i giovani inquadrati nelle varie organizzazioni. Alle 10,30 giunse in piazza Mameli per inaugurare il monumento che in quel momento venne scoperto alla vista di tutti. Il re, prima di ripartire con il treno alle 12, si recò in piazza della Maddalena, alla casa del fascio. Il regime fascista si era ormai affermato e poche settimane prima si era concluso il processo di Savona, che condannò a pesanti pene Pertini ed altri antifascisti per la fuga di Turati.

La campana del monumento è una copia dell’antica “Campanassa” di Savona, costruita nel 1669. La campana suona ogni sera alle ore 18:00 ventun volte per ricordare i morti nelle guerre mondiali. Ogni rintocco simboleggia una lettera dell’alfabeto. La Polizia municipale blocca il traffico.

La ragione è tanto semplice quanto peculiare: in piazza Mameli a Savona si trova la Campana del Monumento ai caduti che ogni giorno alle 18 incomincia a suonare per chiamare tutti al raccoglimento e ricordare i caduti di tutte le guerre. Dal primo rintocco, e per un minuto, pedoni, biciclette, macchine e motorini si fermano. I rintocchi sono 21 come le lettere dell’alfabeto, che racchiudono i nomi di tutti i caduti di tutte le guerre di Savona.
Probabilmente per i savonesi è una cosa d’ordinaria amministrazione (dopotutto è un “rituale” che va avanti da 80 anni), ma se capitate per la prima volta a Savona è davvero un qualcosa di molto commovente ed emozionante.

Le figure sono precisamente una vedova che abbraccia un bambino, un veterano davanti a un giovane e una vedova con le braccia protese. Queste figure rappresentano l’inizio e la fine del conflitto mondiale.

Iscrizioni:

XXIV MAGGIO MCMXVI
IV NOVEMBRE MCMXVIII
LA VOCE SACRA
DEI MORTI PER LA GLORIA D’ITALIA
RICONOSCENZA EMULAZIONE SACRIFICIO
AI VENTURI RAMMENTI

Retro:

NEL PALPITO DI QUESTO BRONZO
DEI MORTI EROI DEI VENTURI SI FONDE
LA SACRA PASSIONE PER L’ITALIA GLORIOSA

Riferimenti in rete:
www.storiapatriasavona.itwww.tastingtheworld.it

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