Sabato 4 maggio, dalle 15 alle 17, studentesse e studenti del Corso Turistico dell’Istituto “Ciampini – Boccardo” di Novi Ligure faranno conoscere ai visitatori la Basilica della Maddalena, una delle chiese più belle non solo della città, ma dell’intera Diocesi di Tortona e, forse anche, dell’intera regione.

Una delle peculiarità di questo edificio sacro è la statua della “Mater dolorosa”, o “Maria sotto la croce” che fa parte del gruppo ligneo del Calvario realizzato negli anni Novanta del Cinquecento dall’artista fiammingo Daniel Hucquelier e dalla sua bottega. La Vergine Maria è raffigurata non sotto il Cristo in Croce (lì vediamo Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista), ma ai piedi della collina del Calvario, tra Maria di Cleofa e un’altra Maria (che i Vangeli non indicano in maniera univoca) che la sorreggono mentre sta svenendo per il dolore di vedere il proprio figlio crocifisso come se fosse un malfattore.

La raffigurazione di Maria svenuta, presente nell’arte sacra fino a tutto il Medioevo (ricordiamo, come esempio, quelle di Giotto nella Basilica Superiore di S. Francesco ad Assisi e del pittore fiammingo quattrocentesco Rogier van der Weyden), venne osteggiata all’epoca della Controriforma, durante la quale si indicò agli artisti di rappresentarla sofferente sì, ma per un dolore più contenuto e meno “appariscente”, più adatto a colei che il cardinale gesuita Roberto Bellarmino collocò “media inter Christum et Ecclesiam” (a metà, e quindi mediatrice, tra Gesù Cristo e la Chiesa).


Per questo motivo trovare una raffigurazione di questo tipo realizzata alla fine del Cinquecento è una rarità che può essere spiegata, almeno in parte, dallo spirito di indipendenza che le Confraternite, in quanto nate da libere aggregazioni di fedeli e costantemente rette da statuti che prevedevano libere elezioni per gli incarichi, hanno per loro natura mantenuto, con la dovuta prudenza, è chiaro, anche durante l’intero periodo della Controriforma.


Questa iniziativa è coordinata dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Tortona e dal Museo Diocesano di Tortona, in sinergia con la mostra “Alessandria preziosa” tuttora in corso a Palazzo Monferrato ad Alessandria, per far conoscere, e apprezzare, opere d’arte e d’architettura religiosa che abbiamo a portata di mano, e spesso sotto gli occhi, ma del cui valore, forse, non siamo così consapevoli.

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