Alle 04:27 del 22 dicembre inizierà ufficialmente, per noi dell’emisfero boreale, l’inverno astronomico con il Solstizio d’Inverno. Per migliaia di anni, questo giorno è stato vissuto come un evento spirituale da molte culture e, ancora oggi, non è stato dimenticato. Il 22 dicembre sarà anche il giorno più corto dell’anno. Dopo questa data le giornate inizieranno gradualmente ad allungarsi, raggiungendo il picco di luce con il solstizio d’estate (20 giugno 2024). Il solstizio d’inverno cade sempre nell’ultima decade di dicembre, ma la data può cambiare di anno in anno. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Il Solstizio d’Inverno quest’anno cade 22 dicembre, alle 04:27 (ore italiane). Ma la data cambia di volta in volta.

Può verificarsi il 20, 21, 22, o anche 23 dicembre, sebbene quelli del 20 e 23 siano rari. Ad esempio, l’ultimo Solstizio capitato di 23 dicembre è stato nel 1903 e il prossimo è atteso per il 2303.

La Terra impiega 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi a completare un’orbita intorno al Sole. Il calendario gregoriano, quello che utilizziamo, conta però soltanto 365 giorni. Il solstizio, dunque, ritarda ogni anno di circa 6 ore rispetto all’anno precedente. Questo spiega perché la data non è sempre la stessa. Per evitare la progressiva divergenza delle stagioni, le ore in avanzo vengono riallineate ogni 4 anni con l’anno bisestile.

Il giorno più corto dell’anno

‘Solstizio’ deriva dalle parole latine per ‘sol’, cioè Sole, e ‘sistere’ ossia ‘fermarsi’: ovvero, il momento in cui il Sole si arresta nel suo punto più alto. Durante il solstizio d’inverno l’asse terrestre si trova nel punto più lontano dal Sole e i suoi raggi colpiscono direttamente la linea di latitudine tropicale meridionale (il Tropico del Capricorno). Questo comporta una quantità di ore di luce al minimo nell’emisfero boreale. In Italia le ore di luce saranno circa 9. Tuttavia, la Terra ruota su un asse inclinato, dunque ogni parte del mondo sperimenterà una durata di luce diversa. Ad esempio, Thule in Groenlandia (la città più settentrionale) non vedrà alcuna ore di luce solare il 22 dicembre. Dopo il Solstizio d’Inverno, le ore di luce inizieranno gradualmente ad aumentare.

Circa il solstizio d’inverno ed il Natale

I pagani celebravano il solstizio, il Sol Invictus, e i cristiani videro una certa importanza nella celebrazione della luce e della rinascita, caratterizzata dall’inizio di un nuovo anno. In Scandinavia, la festa di Juul era una festa pre-cristiana che celebrava il solstizio d’inverno con l’accensione di fuochi. I fuochi erano destinati a simboleggiare la proprietà vivificante del calore e della luce del Sole. La parola “Juul” è l’origine della parola “Yule”, che significa “Natale”. I cristiani hanno cercato di sostituire le celebrazioni pagane esistenti con il Natale, celebrando in quel periodo la nascita di Gesù, conosciuta come la “vera luce del mondo”.

Il solstizio d’inverno utilizzato per segnare l’inizio di un anno
Per molte culture e tradizioni religiose, il solstizio d’inverno è utilizzato per segnare l’inizio di un anno. Il solstizio d’inverno significa rinascita, un tema che può essere trovato in molti festeggiamenti invernali.
  • Natale
    La celebrazione di Gesù Cristo cade il 25 dicembre, il solstizio d’inverno romano, come stabilito dal calendario giuliano.
  • Dongzhi
    Questa festa dell’Asia orientale viene instradata nella filosofia yin e yang. Dopo la festa, ci sarà più luce, e quindi più energia positiva.
  • Saturnalia
    Un’antica festa romana che ha origine dall’anniversario del Tempio di Saturno il 17 dicembre. L’evento si celebrava con un banchetto, regali e travestimenti. La festa era contrassegnata dall’abbondanza di candele, a significare la luce.
  • Yalda
    Questa festa si celebra alla vigilia del primo giorno d’inverno sul calendario persiano. Secondo la mitologia iraniana, Mithra, l’angelo di luce e di verità, è nato alla fine di questa notte dopo aver sconfitto le tenebre.
  • Stonehenge
    Una delle più famose celebrazioni del solstizio d’inverno nel mondo
    si svolge a Stonehenge, in Inghilterra. Migliaia di persone ogni anno si riuniscono nelle antiche rovine a cantare e ballare in attesa di vedere la spettacolare alba, quando il sole sorge sulla pietra centrale, la Heel Stone (pietra del tallone)

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