“Il Presepe della Valle”, allestito da un gruppo di volontari della parrocchia nella Chiesa di Malvino, racchiude e riassume la cultura, le tradizioni e la geografia del nostro territorio. Scorrendo lo sguardo sull’opera, notiamo i vigneti, le abitazioni, i rilievi collinari, il rile con l’acqua che scorre, gli edifici civili e religiosi, riprodotti con minuziosa attenzione al dettaglio e totalmente fedeli agli originali. Per il quarto anno consecutivo il Presepe illumina di fede e speranza la chiesa parrocchiale di S. Fedele.

Il programma liturgico di quest’anno spiega la scelta di posizionare la capanna con relativa Natività nei pressi di Malvino: la celebrazione della Santa Messa della Vigilia di Natale si svolgerà nella chiesa parrocchiale di Malvino.

Metaforicamente l’intera struttura ci accompagna in un percorso che segue il lungo e travagliato viaggio di Maria e Giuseppe, a cavallo di un asinello, attraverso la Palestina di oltre 2000 anni fa da Nazareth a Betlemme, luogo di nascita di Giuseppe. Secondo un editto dell’imperatore romano Cesare Augusto la coppia doveva recarsi sul luogo per effettuare la registrazione ai fini del censimento.

I viaggi, si sa, non sempre presentano dall’inizio alla meta, condizioni confortevoli. A quel tempo si alternarono giornate di sole ad altre di vento e pioggia. Le locande sono luoghi ideali per la sosta e il ristoro e biblicamente la prima tappa della Sacra Famiglia in cerca di un tetto sotto il quale passare la notte. Nella riproduzione in scala di Malvino, è presente una locanda: nello spazio antistante un allegro signore è allietato dal fedele fiaschetto di vino.

A partire da Sardigliano, il cammino procede in direzione Malvino. Strade sterrate, abitazioni rustiche, colline, vegetazione, alcune stalle e cascine sparse qua e là. Superati il ponticello sovrastante il rile e il successivo viale alberato, si giunge a Cuquello. Quindi oltrepassata la località Sant’Antonio con l’omonimo Oratorio ci si ritrova a Malvino. Nella capanna, in mezzo a Giuseppe e Maria, sul luogo grazie alle indicazioni dei pastori, si nota una mangiatoia. La paglia dorata e lucente aspetta la venuta di Gesù, il Messia annunciato nell’Antico Testamento da diversi profeti.

Nell’insieme la scena è animata dalla presenza di pastori, fabbri, mugnai, contadini, pescatori, lavandaie e altre figure, impegnati in attività che sono memoria e testimonianza di un passato grazie al quale le nostre radici continuano ad alimentarsi. Alcuni di questi sono in movimento per dare al visitatore una migliore visione del loro agire.

Lo sguardo più attento si posa senza dubbio su particolari quali: un mulino (legato alla storia di Malvino), un torchio per la produzione del vino, un essicatoio per le castagne, una vigna curata nei dettagli, un castello su un basso rilievo dominante la Valle ecc.

“Il Presepe della Valle” è un richiamo a quello che siamo stati e a ciò che siamo oggi. Il talento artistico e la passione dei volontari hanno permesso questo risultato unico nel suo genere.

Di fronte alla storia di Gesù ci prostriamo riflettendo su di noi e aprendo i nostri cuori alla Luce del Natale.

Si ringrazia Mirella Fasciolo per aver fornito il testo qui condiviso

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