Oggi a Tortona, come ogni prima domenica del mese, era possibile visitare, grazie all'apertura al pubblico, Casa Barabino con gli allestimenti di vita e lavoro del maestro divisionista tortonese Angelo Barabino, struttura gestita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.

L’apertura al pubblico di “Casa Barabino” è anche l’occasione per ricordare Angelo Barabino tra i cinquantuno fondatori della Cassa di Risparmio di Tortona, uniti nel lontano 1911 dalla condivisione dei fondamenti programmatici del “Plebiscito di Concordia” e dal comune impegno alla “elevazione morale e civile della cittadinanza tutta”.

Un impegno civile sicuramente iscritto nel codice genetico di Angelo Barabino, già nel 1907 eletto Consigliere comunale, nel 1909 nominato Assessore alle Belle Arti del Comune di Tortona e Presidente della Commissione direttiva del Teatro Civico, Presidente Scuola Municipale di Musica d’Archi nel 1910 e ancora nel 1919, anno in cui viene decretata la sua espulsione dalla sezione tortonese del Partito socialista, con l’accusa di “interventismo”, per aver costituito un comitato al fine fornire opere di assistenza alle famiglie povere dei richiamati.

Il rapporto di amicizia e di stima con Paolo Barabino, nipote del maestro Angelo, ha incoraggiato la Fondazione a chiedere la disponibilità, attraverso la forma del comodato pluriennale, della casa con l’annesso ambiente di lavoro che il pittore abitò dal 1915 circa sino a poche settimane prima della sua scomparsa, avvenuta a Milano nel novembre del 1950.

L’intento della Fondazione è stato quello di riproporre gli originali spazi di vita del pittore e della sua famiglia, così come la famiglia Barabino ha plasmato nel tempo e ora, con atto di grande disponibilità, ha deciso di concedere alla pubblica fruizione.

Il progetto “Casa Barabino” sottolinea l’impegno della Fondazione nel ridare nuova luce a un ambiente di vita quotidiana attraverso un attento intervento di recupero e di riordino degli spazi e di cura dei materiali e delle opere presenti nell’abitazione, attività queste che hanno condotto a significativi risultati finali, anche se non si possono ascrivere a una rigorosa ricostruzione storica dell’atelier.

Lo scopo è quello di trasmettere al visitatore la stessa sensazione di stupore che alcuni di noi hanno provato nell’aprire insieme a Paolo Barabino gli scuri dell’ampia finestra dello studio e nel respirare la presenza, quasi fisica, di un artista umile e sincero, ma anche di un uomo segnato profondamente dagli orrori di due conflitti bellici e dalla fatica di condurre, in un’epoca così difficile, una vita consacrata all’arte.

La visita era guidata con piccoli gruppi di persone ogni volta. Non ci vuole molto nel fare la visita. Il tempo necessario per ammirare parte delle opere. Altre sono all'interno della Pinacoteca il Divisionismo  Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.
Le informazioni sono tratte dal sito il Divisionismo - Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona

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