Di origini romane, durante i secoli ha dovuto subire le conquiste di vari popoli, perfino distrutta totalmente, fino a divenire, nel Medioevo, proprietà dei Visconti, duchi di Milano. Nel 1798 divenne municipio e poi fu accorpata al territorio della vicina Volpedo, sotto i Savoia. È strettamente legato al nome di san Luigi Orione sulla cui devozione e vocazione ha molto influito e che contribuì al suo ripristino all’inizio del XX secolo.

Il santuario è oggi meta di moltissimi pellegrini. Lo si può raggiungere, oltre che dal paese, anche come prima sosta del sentiero CAI 153 Anello del monte Brienzone. Il percorso giunge in breve al piccolo Santuario della Madonna della Fogliata (205m), posizionato in luogo ameno, nel territorio del comune di Casalnoceto, frequentato da ragazzo da San Luigi Orione e oggi visitato dai devoti dei paesi limitrofi; nei pressi della chiesetta è presente un’area di sosta.

Flavio Peloso scrisse che il 21 aprile del 1907 Don Orione riaprì al culto il piccolo Santuario della Madonna della Fogliata, presso Casalnoceto.
Da bambino, là nella suggestiva pace dei campi, aveva affidato i suoi sogni alla Madonna promettendogli di ricostruire il piccolo santuario abbandonato.
Don Orione stesso raccontò il fatto episodio in terza persona.

Nella stalla, dove i contadini si raccoglievano al caldo, quel fanciullo udì raccontare che la Madonna era apparsa su di una collina tra Casalnoceto, Volpedo e Godiasco. Capì che non doveva essere troppo lontano… La divozione dei fedeli aveva innalzato alla Madonna una piccola cappella, una chiesuola, detta della Fogliata, che poi con gli anni era caduta, e la sacra immagine l’avevano portata alla parrocchiale di Casalnoceto. E della chiesuola non restava che un mucchio di rottami. Quel povero ragazzo tacque, ma dentro di sé sentì una gran voce. La Madonna pareva gli dicesse: “Offriti tutto a me, che ti farò sacerdote; poi mi verrai ad onorare, verrai a predicare la mia misericordia nella nuova chiesa santuario”.

ANTIQUAM HANC AEDICULAM IN CAPITE VINEARUM EXSTRUCTAM D.O.M. ET DEIPARAE LACRIMOSA DICATAM “MADONNA DELLA FOGLIATA” UTI TRADUNT QUAM DIVINUS AC VEHEMENS ARDOR BEATI ALOJSII ORIONE SACERDOTIS REFICIENDAM CURAVIT
A.D. MCMVII
NONAGESIMO ANNO IAM ADVENTATE GRATI ANIMI SENSU PIE SANCTEQUE MIRUM IN MODUM POSTERI EXORNARUNT
A.D. MCMXCVII
SANTA MATER DEI ORA PRO NOBIS


Allora il povero ragazzo andò sul solaio della cascina e di là sui tetti e volgendosi dalla parte dove gli avevano detto che la Madonna era apparsa, dove Essa voleva la sua chiesuola, fece di là la sua promessa e consacrazione.
Poi il povero ragazzo andò cercando fra le macerie… La Madonna aiutò il povero ragazzo, che si fece prete, e non dimenticò la Madonna della Fogliata, confortando l’arciprete di Casalnoceto a rifare la chiesa. E anche dal pulpito ne parlò al popolo di Casalnoceto in occasione di una missione, e anche dopo
”.

Don Orione mantenne poi la promessa. L’inaugurazione del nuovo Santuario della Fogliata avvenne il 21 aprile 1907, con Don Orione che tenne un fervoroso e commosso discorso.

PRESSO I RUDERI DI QUESTO ANTICO TEMPIO CHE LA DEVOZIONE DEI FEDELI RICOSTRI’ NEL 1907 IL RAGAZZO LUIGI ORIONE AUSPICE MARIA SANTISSIMA DELLA FOGLIATA CONFERO’ LA SUA CONSACRAZIONE A DIO SUSCITANDO NEL SUO CUORE LA FIAMMA DELLA CARITA’ E DELL’AMORE VERSO L’UMANITA’ SOFFERENTE
GLI EX ALLIEVI ORIONINI DI CASALNOCETO – SETTEMBRE 1956

Ecco, io ci sono stato di recente, salendo dalla parte di Volpedo. Si arriva per una strada in mezzo alla campagna e si assapora tutto il bello del Tortonese, dei suoi colli. Il luogo è intimo e aperto al contempo. Vero peccato è stato non poter accedere all’interno della chiesa trovata giustamente chiusa. Se ne consiglia una visita chiedendo di portare rispetto a questo luogo.

2 Commenti

  1. E’ interessante che nei dialetti oltrepadani _fujà_ significa “falò”, come quelli che si usava fare sulle colline celebrando il Carnevale o la Mezza Quaresima, scegliendo punti ben visibili da lontano e facendo a gara per quale durasse più a lungo. E si fa tuttora il Venerdì Santo nelle frazioni di Romagnese e a San Giuseppe a Bobbio, dove si chiama appunto _a fujè_. Vista la posizione rilevata della nostra cappella e il suo nome, chissà che non sia stata edificata su un luogo dove si celebravano già usi pagani di questo genere.

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