Un anno fa che è passato si festeggiava un centenario dalla nascita di un grande Campione. Un mito. Un Campionissimo di certo.

Oggi ne ricorre l’anniversario dopo 101 anni.

Così ha scritto l’anno scorso il Corriere della Sera:

Angelo Fausto Coppi nasce a Castellania, un piccolo paese sopra Novi Ligure. Il parto avviene in casa e il futuro Campionissimo si affaccia alla vita intorno alle cinque di pomeriggio del 15 settembre 1919. Pesa solo due chili ed è il quarto figlio di Domenico e Angiolina Boveri. Oltre a lui, in casa, ci sono fratelli e sorelle: Maria, Livio, Dina e Serse. Il padre voleva chiamarlo Fausto, mentre, la madre preferiva Angelo. Così prende entrambi i nomi: Angelo Fausto. Il primo nome per via del nonno materno e Fausto, invece, come il fratello del padre. Fausto Coppi morirà il 2 gennaio 1960 a causa della malaria che ha contratto durante un viaggio in Africa e che non fu diagnosticata in tempo dai medici.

Angelo Fausto Coppi, ma tutti lo chiamano Faustino. Nasce a Castellania, in cima a una collina, alle spalle di Tortona, il 15 settembre 1919. Il papà, Domenico, ha un campo di sei ettari, la mamma, Angiolina, tiene casa e figli, i figli sono Livio, maggiore, e Serse, minore, e le due sorelle Dina e Maria. Le bambine badano ai tacchini e alle oche, i bambini lavorano la terra. Papà Domenico arrotonda i guadagni della terra facendo il sensale dei vini delle colline.
A Castellania c’è la scuola elementare: una sola classe, tutti insieme, dai più piccoli ai più grandi, compresi quelli che ripetono gli anni per ritardare il lavoro, tutti i giorni, tutte le settimane, tutti mesi, anno dopo anno, nei campi. Faustino è magro, lungo, pelle e ossa. Ha lo sterno fuori: il petto di pollo, scherzano i fratelli. Ha lo sguardo triste, il naso lungo e affilato, una resistenza insospettabile. Ma appena possibile, il lavoro con la vanga e l’aratro gli viene risparmiato: diventa garzone di una salumeria, prepara pacchetti e ogni tanto salta sulla bicicletta per fare delle consegne a domicilio. Sono gli anni di Costante Girardengo  e Alfredo Binda, e lì vicino c’è Novi Ligure, la cittadina di Girardengo e del suo massaggiatore Biagio Cavanna. E’ così che Fausto Coppi comincia a sognare, ad occhi aperti, a pedali. La sua prima bici è scassata, da viaggio, con il manubrione e senza cambio. Eppure nessuno gli sta dietro. La sua seconda bici è una Maino, da corsa, con il manubrio all’in giù. Luigi Malabrocca, futura maglia nera, cioè l’ultimo in classifica nei giri d’Italia in cui Coppi trionferà, lo ricorda alla partenza di una delle sue prime corse: “Del ciclista non ha niente, una camicia malandata e braghe svolazzanti, fissate alle caviglie dalle mollette delle lavandaie. ‘Se questo riesce a finire una corsa – pensa Malabrocca – io vinco il Giro d’Italia
“.

Parole tratte da “Il nostro Coppi. Il Campionissimo nel ricordo dei figli Marina e Fausto”, Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, 2010

E quante vittorie!! Provate a leggere l’elenco qui http://www.museociclismo.it/content/ciclisti/ciclista/2695-Fausto-COPPI/index.html

Il borgo storico di Castellania è impregnato della memoria di Fausto. Non solo ma di tutta una famiglia, quella dei Coppi, che ha profondamente segnato la storia e l’identità di questo piccolo borgo. Ogni pietra, ogni casa, ogni strada e si può dire ogni collina del borgo parla di Coppi o dei Coppi, Fausto, il fratello Serse, e la mamma Angiolina, il papà Domenico. Una famiglia giunta dal nord del Piemonte, dai monti alle spalle del lago d’Orta, fino alle colline del Tortonese a metà del 1700. Una famiglia, ed un campione che hanno illustrato la civiltà di queste colline, una civiltà contadina, connessa con un’agricoltura dura, di sopravvivenza, di difficoltà, di povertà, da cui è nato Fausto.

Per queste ragioni la sua terra natale gli ha concesso il riconoscimento nel suo avito nome, anche il suo nome: Coppi. A suggello di una memoria immensa che ha forgiato il mito di Coppi proprio abbinato al luogo di Castellania: la sua terra. Un luogo e un uomo oggi conosciuti in tutto il mondo.

Così ha scritto il Comune di Castellania. Su internet e nella produzione giornalistica e libraria potete poi trovare un’infinità di documentazione. Buona ricerca.

Auguri Fausto!

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