Domenica mattina di questo 1° dicembre, settantacinque anni dopo il bombardamento di Villalvernia. Nella chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, alle ore 11 si celebra la Santa Messa per commemorare le vittime, che furono più di un centinaio.

Celebra la funzione padre Lorenzo Bergantin e, con lui, don Renzo Vanoi, rettore del Santuario della Madonna della Guardia di Tortona.

Come avviene già da qualche anno, i Consiglieri Comunali salgono sull’altare a leggere l’elenco nominativo delle vittime e l’età fino a quel giorno.

In fondo alla chiesa ci sono due quadri con le foto che rievocano i momenti salienti del bombardamento. Solitamente le foto sono conservate nella chiesetta del castello.

Padre Lorenzo, dice che “La guerra non sceglie. Ammazza tutti quelli che trova”.

La scena del bombardamento così come venne vista dal pittore Adriano Sicbaldi. Si trova sopra il portone della chiesa.

Poi parla di Villalvernia, lui che non c’era e non l’ha vissuta se non in tempi più recenti. “Prima del bombardamento, era un tempo di superficialità. Si pensava alle cose di questo mondo. Non ci si accorgeva che quel mondo stava per finire e ne sarebbe scaturito uno nuovo”.

Ed esorta i villalverniesi: “Non si dica più che qualcuno di Villalvernia fece bombardare dopo aver chiamato un commando anglo-americano!”.

Al termine della funzione religiosa parla il Sindaco, Franco Persi, villalverniese di famiglia storica. Ringrazia i sindaci, l’Assessore della Provincia, Gualco, gli alpini di Garbagna e Tortona, la direttrice delle scuole, la Croce Verde e la PRO LOCO. Bisogna pur dare un senso di unione.

Parla di un ricordo nitido e pressante. Dice: “Ho letto documenti di com’era il paese prima, con tutto quel che c’era”. Ripercorre il momento storico del bombardamento. E ribadisce ancora, così come fece un anno fa, che dall’apertura degli archivi è assodato come fu un tragico errore. Ormai non ci sono quasi più sopravvissuti che possano dubitare di ciò, quindi rimane soltanto da credere ai documenti.

La conclusione è fuori dalla chiesa ad apporre una corona di alloro ai piedi della lapide in memoria. Si tramanda così il ricordo anche di questo 75esimo anniversario. Si fa sempre più lontano quel giorno.

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