Questa sera, alle ore 18, Alessandria ha inteso dare il via alle celebrazioni dei 100 anni dalla nascita di Fausto Coppi con un primo importante evento. Presso il Salone di Rappresentanza della “Basile” si è svolta la presentazione del libro La mia vita con Faustoscritto da Luciana Rota, tratto dai diari della moglie del Campionissimo, Bruna. L’evento era  organizzato dall’Associazione Culturale Liberamente – Laboratorio di Idee, con il patrocinio del Museo Acdb Alessandria e della Città delle biciclette del Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo.

Oltre all’autrice sono intervenuti Roberto Livraghi e la giornalista Mimma Caligaris. Moderatore Fabrizio Priano, presidente dell’Associazione Culturale Liberamente – Laboratorio di Idee.

Ad intervallare gli interventi alcune letture tratte dal libro ed eseguite da Lia Tommi e Cristina Saracano.

Lia Tommi
Cristina Saracano
Di fronte al pubblico che ha riempito la sala era esposta la prima bicicletta utilizzata da Fausto Coppi per recarsi al Lavoro da Castellania a Novi Ligure, del 1934.

Durante la presentazione era allestita una mostra fotografica dedicata a “I portacolori della SIOF”, curata da Marco Didier. Si tratta di un viaggio retrospettivo negli anni cinquanta fatto di ricordi sportivi e umani, quando Pozzolo pedalava per Fausto Coppi e i suoi gregari. Nel 1950 nasce con la direzione tecnica del massaggiatore Biagio Cavanna il gruppo sportivo sponsorizzato dalla Società Italiana Ossidi Ferro. Uno dei primi sponsor extra settore del ciclismo agonistico.

La SIOF, fondata nel 1923, era il cuore pulsante del paese grazie a quel moderno “paternalismo” aziendale dei lungimiranti imprenditori Locatelli, Mazzoleni e Zanella: lì si facevano i colori (secondo una formula chimica studiata dal Professor Guido Rota), lì si cantavano le canzoni, si faceva teatro, si organizzavano le gite e i viaggi fuori porta.

La mostra fotografica, a cura di Mario Didier, nasce al Bar Centrale di Piazza Italia, il “Bar di Ugo”, un luogo che è rimasto identico nel tempo, dalla particolare atmosfera retrò, che ha anche ispirato un romanzo di successo edito Rizzoli, “L’ultimo gregario di Pier Bergonzi”.

In conclusione, l’ascolto di un motivo musicale cantato da Bruno Marro dedicato a Fausto Coppi.

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