Si trova a Novi Ligure, in Via Gramsci al numero 43

Meritava una se pur breve visita al suo interno. Come si dice, varcare la soglia. Ciò è avvenuto grazie a Barbara Gramolotti del Distretto del Novese che ha organizzato un itinerario in cui questo luogo non era che una delle tappe.

L’attuale immagine del palazzo è quella settecentesca che ha visto la costruzione del luminoso loggiato composto da sette arcate affacciate sul giardino interno. I committenti sono un ramo della famiglia Spinola con feudo a Variana, piccolo borgo nei pressi di Arquata Scrivia (Valle Spinti) il cui stemma campeggia sul fondale che conclude il cortile che fonti orali attribuiscono alla mano esperta dei Muratori. Degli stessi autori anche la decorazione del loggiato e in parte quella dello scalone principale.

Sec. XVII
Il palazzo, costruito nel XVII secolo, rappresenta un esempio di edilizia aulica ormai lontano dagli attributi tipologici dell’architettura genovese di questo periodo.

Sec. XVIII
Risale al secolo XVIII secolo il loggiato composto da sette arcate che si affaccia sull’area di pertinenza.

L’ipotesi di assegnare al settecento la costruzione del loggiato é avvallata dall’uso del pilastro a pianta quadrata che contrasta fortemente con le colonne impiegate invece a piano terra; anche gli elementi della ringhiera della scala che collega l’androne di ingresso con il loggiato riecheggiano motivi decorativi tipici del ‘700.

Alla fine di questo secolo risale lo stemma della famiglia Spinola di Variana dipinto sul fondale che conclude il cortile, l’ottima qualitá ideativa dell’affresco sembra confermare le fonti arali che attribuiscono la decorazione alla mano esperta dei Muratori.

Sec. XX
Intorno alla prima metà del XX secolo il palazzo é sede della Prefettura.

Il luogo è, di per sé, un po’ poco ben tenuto. A sufficienza, diciamo.
Bello il grande stemma su di una parete.

Belle le figure raffigurate salendo le scale verso il piano superiore.

Bella la scritta su di una parete, che recita così: GUGLIELMINAE DE NEGRI PALENZONA LENIS RISUS ACCIPIAT VOS VOBISQUE DIU IN CORDE EIUS AEQUA BENIGNITAS PERMANEAT. Che tradotto significa: IL DOLCE SORRISO DI GUGLIELMINA DE NEGRI PALENZONA VI ACCOMPAGNI E RIMANGA A LUNGO NEL VOSTRO CUORE LA SUA SAGGIA BONTA’

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