Sapete di Ovada? “Sorge Ovada in Provincia di Alessandria, al termine delle valli preappenniniche dei torrenti Orba e Stura ed alla loro confluenza. Si eleva sul mare di 192 metri e dista dal capoluogo di provincia solo 34 Km. E’ sulla statale che congiunge Genova con Acqui Terme ed Alessandria, e dista dal mare 37 Km.”. (da ‘La Nostra Ovada’ – G.Borsari – 1968).
Le origini di Ovada risalgono ai tempi dei Romani. Essa già esisteva come piccolo villaggio ma molto importante poiché si trovava alla confluenza di due torrenti (Orba e Stura) e rappresentava un punto di guado obbligato sulle strade che allora dal mare portavano alla pianura padana; il suo nome di allora ‘Vada’ o ‘Vadum’ la indicava, appunto, come punto di guado e transito obbligato.
A me piace, di tanto in tanto, passeggiare per le sue vie. Ma stavolta vorrei parlarvi di una via centrale, dedicata a Benedetto Cairoli. Essa è costeggiata da negozi su ambo i lati.
Cairoli fu primo di 5 fratelli -tutti patrioti garibaldini, tutti feriti o morti nelle battaglie per l’Unità d’Italia- in seguito fece anche vita politica fino alla presidenza del Consiglio dei ministri (1879-81). Il 17/11/1878 rimase ferito a Napoli facendo scudo alla persona del re Umberto I aggredito dall’anarchico Giovanni Passannante.
Bisogna risalire fino all’unita d’Italia per capire di qualche aggancio maggiore. A questo va citato Gio Batta Torrielli, di distinta e ricca famiglia ovadese, Sindaco di Ovada, tenace e convinto assertore dell’ Unità, che diede l’esempio ospitando nella sua bella ed accogliente casa di Contrada dei Cappuccini (oggi Via Cairoli) il patriota Benedetto Cairoli, esule dalla sua Lombardia e qui rifugiato in attesa di entrare in azione per l’indipendenza della Patria. “… Qui dove ebbe ospitalità e conforto quando la Patria piangeva dispersi nell’esilio i suoi più magnanimi figli…”. Il Cairoli non dimenticò mai la famiglia del suo ospite e quando, ancora molti anni dopo, era Presidente del Consiglio dei Ministri, mantenne sempre una cordiale ed affettuosa corrispondenza con la famiglia Torrielli.
Dalla Treccani si dice che Benedetto Cairòli – Patriota e uomo politico italiano (Pavia 1825- Capodimonte, Napoli, 1889); figlio primogenito di Carlo e di Adelaide Bono, ardente neoguelfo in gioventù, volontario nella guerra del 1848, aderì nel 1850 al partito mazziniano e poco dopo fu costretto a rifugiarsi in Piemonte. Passato in Svizzera, si allontanò dalle posizioni mazziniane, e, tornato a Genova, vi conobbe nel 1854 Garibaldi, al cui seguito combatté volontario nel 1859 e nell’impresa dei Mille. Eletto deputato nel 1861, si schierò con la sinistra e, dopo Aspromonte, si riavvicinò al Mazzini sostenendo la liberazione del Veneto (volontario nella guerra del 1866) e di Roma. Salita la sinistra al potere (1876), appoggiò alla Camera, poi combatté, A. Depretis, al quale successe come presidente del Consiglio il 28 marzo 1878, dando vita a un ministero orientato in senso nettamente democratico. Ferito il 17 nov. 1878 dall’anarchico Passanante mentre accompagnava per Napoli il re Umberto I, accusato di debolezza nella sua politica interna, il C. si dimise il 19 dic. 1878. Presidente del Consiglio per la seconda volta e ministro degli Esteri dal 14 luglio 1879 al 29 maggio 1881, dovette far fronte a una situazione difficile (urto con l’Austria per la questione irredentista e con la Francia per quella tunisina).