A Gremiasco, è certo che esistesse anche un’antica Pieve romanica. L’abside attigua alla base del campanile è senza dubbio una parte di un edificio di sufficiente capienza. Quest’abside dimostra maggior accuratezza di costruzione della chiesa di Fabbrica, ed è, forse, più recente, benché alcuni documenti vi ricordano fatti di cronaca religiosa già nel 1211.

La chiesa attuale è stata costruita verso la fine del Cinquecento, a una sola navata e di una certa grandiosità. È stata decorata dalla scuola di Luigi Morgari che di sua mano vi ha lasciato due mirabili affreschi: “La fuga in Egitto” e “L’Annunciazione”.

Nella chiesa da notare alcune tele di scuola genovese e lombarda e soprattutto una “Sacra Conversazione”, dipinta su tavola di legno di modi leonardeschi o, perlomeno, di scuola leonardesca. Purtroppo ha subito ampi rimaneggiamenti e si trova in precario e di difficile ricupero. La statua di “San Rocco” in legno è del Montecucco.

La chiesa parrocchiale

Durante la Visita Pastorale del 1687, il Vescovo, Mons. Ceva, ordinò il restauro e l’abbellimento della chiesa parrocchiale, una Pieve romanica edificata nel X secolo, che necessitava di cure essenziali. Nel 1695, il nuovo Parroco, don Crisostomo Giani, visto e considerato il florido periodo che il paese viveva grazie al ridente commercio lombardo-ligure, decise la costruzione di un nuovo edificio religioso, in stile barocco, “adatto alla magnificenza di Dio”. Le prime incombenze in tal senso durarono tre anni, dal 1695 al 1698, con pietre raccolte dal Curone e dai rii Dorbida e Caiella, che ricevettero la benedizione vescovile.

L’anno 1704 il 2 Ottobre (…) si fece la benedizione del corpo della chiesa e si cantò la S. Messa in quella. Ci vollero altri dieci anni per la costruzione del Coro. Il Parroco annota: “L’anno 1713 si è dato principio alla fabbrica del Coro e si è (…) perfezionato il rustico”. “L’anno poi 1715 si è stabilito il Coro ed il giorno di San Giacomo (25 Luglio, Festa Patronale – N.d.R.) si cantò la S.ma Messa”.

La facciata, restaurata negli anni 1960 su direttive della Commissione Diocesana d’Arte Sacra, presenta un rosone adornato nella parte centrale, mattonelle d’un grigio-verdognolo elegantemente attuale ed un bell’affresco che riproduce il motivo titolare della chiesa: il tutto vorrebbe creare un insieme di semplicità armoniosa, suggerendo al fedele che accede alla piazza di sentire il Tempio come Casa di Dio e propria.
Il fine dell’Arte è per l’appunto esprimere e provocare godimento di spirito.

La  Torre  Campanaria
Nel corso del XVIII secolo, la vecchia torre romanica, che originariamente  aveva scopi di guardia, con i suoi due piani e le sue otto feritoie, venne raddoppiata in altezza con la sopraelevazione di un campanile, sempre in stile barocco, che ancora oggi svetta sul paese.

Notizie tratte da terredelgiarolo.it

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