Il recente restauro del teatro ottocentesco “Romualdo Marenco” di Novi Ligure è lo spunto per un itinerario che abbraccia alcuni tratti salienti del secolo: il gusto neoclassico, la moda della villeggiatura, la passione per l’archeologia e la storia. Questi temi si concretano nel novese con la costruzione del teatro, la scoperta della città di Libarna, il fiorire delle ville suburbane, la nascita delle accademie e delle società storiche locali. Tutti luoghi di visita delle Giornate FAI d’Autunno.

Sede della Società Storica del Novese

3405_sede-della-societa-storica-del-novese

La Società Storica nacque nel 1960 con l’obiettivo di studiare e divulgare, anche attraverso la rivista “Novinostra”, la cultura e le vicende novesi e dell’Oltregiogo genovese, “Le quali fanno parte di quella storia delle piccole patrie che si cerca di conservare e tramandare”. Lo spirito della Società rimanda alle antiche Deputazioni di Storia Patria, sorte nell’Ottocento nelle varie regioni dopo l’annessione al Regno d’Italia. Le due sale della sede, al piano terra di un palazzo storico, sono arredate con gusto ottocentesco e sono ricche di oggetti e documenti preziosi. Qui si possono ammirare diversi ritratti di personaggi novesi tra cui Romualdo Marenco (1841-1907), musicista e autore del Ballo Excelsior, e Mariano Dellepiane (1844-1916), industriale tessile e filantropo a cui è dedicata la piazza principale di Novi. Pezzi di epoca risorgimentale, la prima moneta stampata da una banca novese, trofei, editti, antichi volumi, compongono questo piccolo scrigno di storia.

Teatro Romualdo Marenco

Il Teatro, intitolato al Re Carlo Alberto, fu eretto a partire dal 1837 nella centrale via Girardengo della città di Novi Ligure da parte di una società costituita da 37 cittadini. L’inaugurazione avvenne il 2 ottobre del 1839. Nella prima metà del ‘900, l’edificio fu dedicato a Romualdo Marenco, grande compositore e direttore d’orchestra novese. Il teatro, concepito a decoro della città come costruzione autonoma sul modello ottocentesco del Teatro all’italiana, fu progettato dall’architetto Giuseppe Becchi con l’approvazione del collega Luigi Canonica, massimo esperto di architettura teatrale dell’epoca e già consulente nel progetto del Teatro Carlo Felice di Genova. La sala storica “a ferro di cavallo”, rimasta ad oggi inalterata, fu realizzata con tre ordini di palchi sovrapposti ed il loggione superiore e con l’arco di boccascena, sul quarto lato, a divisione della sala dal palcoscenico. Rimasto chiuso per decenni, il teatro si presenta oggi rinnovato dopo i recenti restauri

Villa Roveda, già Negrotta

villa-roveda_75500

La villa, sull’area collinare a sud di Novi, è un interessante esempio di dimora signorile edificata tra Otto e Novecento dalla nascente borghesia. L’edificio, appartenuto a famiglie illustri, tra cui i genovesi Negrotto-Cambiaso, deve il suo aspetto all’architetto Riccardo Haupt (1864-1950). Haupt intervenne sull’edificio esistente con la realizzazione di una torretta, di un bow window e di una veranda e con un ridisegno dei prospetti che aggraziò con decorazioni, timpani in legno alle finestre e un portale di accesso in stile neogotico. Il nome della strada (dei Cristiani) su cui si affaccia la villa e alcuni resti presenti sul sito hanno consolidato l’ipotesi che qui si trovasse un convento dei frati francescani, demolito a inizio Cinquecento. Immersa nel verde, la villa è circondata da conifere, tipiche essenze del parco ottocentesco. La visita riguarderà il parco e l’imponente atrio d’accesso alla dimora, oggi residenza privata.

Libarna e il suo Teatro

Libarna è una città romana fondata intorno al II secolo a.C. lungo la via Postumia, la strada di collegamento tra Genova e Aquileia, riscoperta durante i lavori di realizzazione della strada Torino-Genova (1820-25) e della ferrovia (1850-52). Nel settore nord-orientale della città, quello attualmente riportato in luce, si trovavano gli edifici per il tempo libero, come terme, anfiteatro e teatro. Il teatro fu costruito intorno al I secolo d.C. ed è stato stimato che potesse contenere fino a 3800 spettatori. In occasione delle Giornate FAI, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e l’Associazione Libarna Arteventi, saranno effettuate visite guidate al teatro di Libarna soffermandosi anche sulla figura dello sculture Santo Varni: uno dei personaggi più significativi del mondo culturale genovese dell’Ottocento, che ha dato un grande contributo alle ricerche e agli studi sull’antica città romana

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.