Nella sala delle conferenze della Biblioteca di Novi Ligure stasera il titolo era: “8 luglio 1944 quei minuti che sconvolsero Novi”.

Giusto il titolo serviva da introduzione all’incontro pubblico organizzato per commemorare il bombardamento dell’8 luglio 1944, 75 anni dopo. Va detto subito che mezza sala era inutilizzabile perché predisposta per lo svolgimento del Consiglio Comunale. Quindi l’altra mezza sala era piena.

Anita Fasciolo introduce dando il benvenuto ai presenti, ai due Consiglieri di maggioranza, più i due Assessori; c’è presente anche un Consigliere di minoranza. Nessuno dell’Amministrazione porta un saluto, fa un breve intervento.

Il primo a parlare al tavolo è Gianni Malfettani, Presidente A.N.P.I. di Novi Ligure coi suoi ricordi ancora freschi di allora e le motivazioni per cui l ‘A.N.P.I ha raccolto l’idea di questa serata.

Lancia un messaggio: “Il ricordo delle cose successe sia  importante per capire il sacrificio dei ragazzi di allora”.

Il Prof. Mario Caprini, del Centro di Documentazione Logos, denota come tra le due guerre vi fu la comparsa dell’aereo come elemento di vittoria, di maggiore forza sullavversario talvolta inerme. Aereo come elemento volto a deprimere la capacità di reazione dell’avversario. Cita di Arthur Travers Harris, di quando venne nominato comandante in capo del Bomber Command della Royal Air Force e in poco tempo passò alla storia come «Butcher Harris» (Harris il Macellaio) per avere raso al suolo quarantacinque delle principali città tedesche. Durante il suo mandato, infatti, gli angloamericani diedero il via ai bombardamenti a tappeto sulle più grandi città della Germania senza alcuna distinzione tra obiettivi militari e popolazione civile, perché lo scopo delle missioni era abbattere il morale tedesco e decimare la forza lavoro dell’industria bellica. In tutto quello che è l’intervento del Prof. Caprini siamo troppo alti sugli argomenti rispetto a Novi e la data del bombardamento. Forse serve per capire…forse.

Lorenzo Robbiano, scrittore di libri e ricercatore di fatti storici, finalmente su Novi Ligure. Il suo intervento tratta una parte novese, una sul bombardamento ed una più ampia; il tutto accompagnato da una seria di slide.

Mi appunto qualcosa. A fine conflitto il bilancio fu drammatico: 216 le vittime ufficiali, mentre il numero dei feriti non venne mai precisato, di conseguenza non fu chiarito quante di queste persone morirono successivamente al ricovero in ospedale. Gli edifici distrutti furono 25, per un totale di 454 vani. I fabbricati gravemente danneggiati furono 52, per un totale di 1151 vani, dei quali 398 successivamente demoliti; i locali lievemente danneggiati 3850. Un anno dopo la data del bombardamento, il 9 luglio 1945, il Sindaco Biagio Martelli certificava che gli sfollati al’interno del Comune erano 2023 e coloro che avevano cercato rifugio in altre località 372. Dei morti, si è detto fossero 107, ma sicuramente il numero finale fu più alto.

Un breve intervento ed è tutto per l’ascolto di una pagina letta in dialetto novese da parte di Franca Aurelia Cabella, sorella dell’attuale Sindaco. Il titolo: “Noi che dalla guerra non siamo scappati”.

A concludere, Francesco Melone, Presidente della Società Storica del Novese. Legge un sunto tratto da due scritti di Michelangelo Mori.

Vi consiglio la visione di questo video dal minuto 3 in avanti

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