Storie di Territori racconta di fatti locali, anche allargandosi un po' qua e un po' là. Talvolta sconfina, lasciandosi prendere un po' la mano e lasciandosi condurre da una collaboratrice qual è Benedetta de Vito. Questa volta il suo racconto è da leggere ed il suo invito lascio a voi la scelta, ma val la pena farci un pensierino.

Mio fratello G., a poco più di tredici anni (se non erro con le date che oramai si confondono con le guerre puniche…) si ruppe, sciando, tutte e due le gambe. Rimase fermo mesi e mesi, con gli zamponi ingessati, dove porre firme e freddure, come s’usava allora. E mai un lamento. Fu proverbiale, infatti, in famiglia, il suo coraggio. Seduto al piano terra del letto a castello che divideva con il gemello, imparò, zitto e senza un ba o un uffi, a cucirsi le iniziali su camice e magliette. Svelto, di dita agili, passava il filo dentro e fuori sulle sue pezze producendo raffinati arabeschi in forma di iniziali. E non li mostrava a nessuno! Ma mia madre, che dei gemelli era custode e musa, se ne accorse e fu anche per questo (per la mano abile e operosa che indovinò in lui ) che lo immaginò nientemeno che chirurgo. E lui lo diventò con gli anni. In camice bianco, bello come sono belli tutti i medici che paiono un poco angeli, passò esami, scritti, orali, pratici e scrisse la sua tesi e fu dottore. Prima a Latina, poi in Toscana, poi a Roma al San Camillo. Dopo anni di professione dura, trascorsi, molti, al pronto soccorso, decise di partire per l’Africa.




Masai Leo Responsible della Primary School Morogoro Tanzania 2024

Non so bene quali Paesi furono il suo domicilio. Di certo il Togo, il Benin, l’Eritrea. So però che in tutti, o quasi, gli Stati del Continente nero dove ha operato, ora opera indirettamente con la sua Ong Vpm. Tanti sono i suoi progetti e tutti ricamati di entusiasmo e d’amore per l’Africa che credo rimpianga un poco nel segreto del suo cuore. Quest’anno, per motivi che terrò imbastiti nel mio segreto, ho deciso di prestargli la mia penna per la raccolta del cinque per mille. Così, un pomeriggio di maggio, con il profumo di rose a pizzicarmi il naso, eccomi a scrivere per lui poche righe per convincere chi desidera aiutare l’Africa a restare lì dove è e a offrire, per aiutare laggiù, nello sconfinato sub-sahara, il proprio cinque per mille.

Ecco, di seguito, il comunicato che ho scritto e che spero vi metterà un pizzico di pepe di curiosità. Aiutateci ad aiutare e a vivere il sogno!



CF:95002700581

“Batti il cinque per l’Africa!” Con il tuo 5×1000 alla Ong Vpm puoi finanziare un bell’orto verde nel deserto del Mali, puoi dare una mano ai tanti bambini che nascono nell’ospedale Arusha in Tanzania. Puoi aiutare il progetto Spirulina, l’alga delle meraviglie, che dà sostentamento a intere comunità in Benin. A te non costa nulla, è solo una firma, per loro è la vita. Asante sana! Grazie!

VPM Voci di Popoli del Mondo, 40 anni di progetti sostenibili nei PvS

www.ongvpm.org

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