La forma della Cittadella, possibile simbolo di Alessandria in cucina, è stato presentato agli operatori del comparto enogastronomico presso la sede della Camera di Commercio di Alessandria. In sala erano presenti il Vice-sindaco di Alessandria, Giovanni Barosini, il Presidente della CCIAA, Gian Paolo Coscia e il Presidente di Alexala, Roberto Cava.
L’incontro a cura dello studio Franza Fasciolo Design è servito a valutare la possibilità di utilizzare la forma della storica fortezza settecentesca come simbolo per identificare la città, da riproporre su dolci, piatti e oggetti “Dopo oltre 35 anni di esperienza anche con grandi brand” hanno sottolineato la designer Mariangela Fasciolo e l’architetto Roberto Franza “vorremmo che la nostra città si dotasse di uno strumento finalizzato allo sviluppo economico associato alla promozione turistica. Ci siamo resi conto che manca un simbolo che contribuisca a creare una identità. Abbiamo pensato alla Cittadella, una struttura che rende unica la nostra città, una forma particolare e subito riconoscibile. A questo punto, come siamo abituati a fare nel nostro lavoro, abbiamo approfondito il concept del prodotto. Il cibo e la cucina rappresenterebbero la connessione ideale per unire Alessandria al suo territorio, una chiave per entrare nelle case di tutti. Articolando con la comunicazione il binomio Cittadella-prodotti tipici, alimentari e non, ci si aspetta che i flussi turistici che ci passano intorno (tra Milano, Genova, Torino) si accorgano che anche la nostra provincia ha buone prerogative d’attrazione”:
A prendere la forma della Cittadella, infatti, potrebbero essere uno stampo ma anche dei dolci come cioccolatini o amaretti, oppure pandori e colombe, fino a veri e propri oggetti. Un piatto, una tazzina o un contenitore simili alla celebre fortezza settecentesca, infatti, sarebbero il veicolo perfetto anche per promuovere i prodotti tipici del territorio: dalla focaccia dolce ai rabaton, dal bollito misto agli agnolotti (magari anch’essi a forma esagonale).
Nel corso della mattinata sono intervenute anche l’avvocata Laura Cucchiara dello studio legale Lms e Giovanna Gay dell’agenzia di comunicazione UvaNera che hanno posto l’accento sui successivi passaggi operativi per arrivare alla tempestiva produzione di beni che assicurino esiti commercialmente gratificanti in termini di fatturato.
Il marchio è già stato depositato al Ministero del Made In Italy e il progetto Cittadella in Cucina presentato agli Enti e alle Associazioni di riferimento del territorio. “Tutti hanno espresso giudizi molto positivi” hanno aggiunto Fasciolo e Franza “ora, però, serve un passo in più: un’istituzione pubblica, magari un ente del terzo settore, in grado di fare da raccordo e rendere questo progetto duraturo nel tempo, attraverso la richiesta di finanziamenti”.
Articolo pubblicato con il contributo scritto fornito da Romeo Ferretti